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giovedì 26 novembre 2020

Da San Paolo a Maradona...strane preferenze italiane

 

Avvengono cose che non comprendo...

Non intendo mancare di rispetto alla memoria di nessuno e soprattutto giacché questo, non vuol essere un blog giornalistico, eviterò di fare una cronistoria della vita di un grande personaggio dello sport del quale ormai si sa praticamente tutto.

Vorrei invece guardare i fatti da un’altra prospettiva, quella di una mente-bislacca naturalmente.

Non voglio certo mettere in dubbio la grandezza di un atleta del calcio come Maradona, lo conosciamo tutti, sappiamo il suo talento, di quello che rappresenta per Napoli e le sue gesta sportive. Se lo si vede ,però , da un profilo strettamente professionale le cose potrebbero sembrare diversamente.

In tutte le professioni o mestieri il compito principale di ogni lavoratore è svolgere tutto nei migliore dei modi, al meglio delle proprie capacità e in questo anche i calciatori sono chiamati alla stessa attenzione, anzi visti i loro esagerati emolumenti, la loro dovrebbe essere davvero una missione di professionalità. Per farla breve diciamo che per un calciatore essere bravo è semplicemente svolgere il proprio dovere nei confronti della società che lo stipendia e degli spettatori che pagano il biglietto.

Fatta questa premessa vediamo di analizzare un fatto. Il Sindaco di Napoli sta decidendo in queste ore di modificare il nome dello stadio di Napoli e cambiarlo da “San Paolo” a “Stadio Maradona”.

Lo stadio in origine si Chiamava “Stadio del Sole” poi modificato con quello del Santo di Tarso.
San Paolo non era semplicemente un bravo teologo, rappresenta anche il peccatore che si converte, l’uomo che si dedica agli altri, la persona che riesce a risollevarsi, ma soprattutto è stato un grande evangelizzatore e molto del nostro modo di pensare, della nostra stessa libertà dipende da lui.

Adesso modificare di nuovo il nome di questo campo, non è cosa facile, almeno non dovrebbe esserlo, occorre un personaggio storico ugualmente di spessore e importante.

Se dovessi giudicare l’uomo prescindendo dal calcio, che come abbiamo già visto, già ampiamente remunerato, non riesco a trovare un solo motivo per questo cambio, anzi trovo che sia una mancanza di rispetto per tutti coloro che tutti i giorni compiono serenamente il loro dovere, senza mancare di rispetto a nessuno, senza essere in vista, tutti coloro che pagano le tasse, che vivono una vita sobria e che non usano sostanze strane…

Insomma non credo ci siano i presupposti per farlo passare alla storia come un grande eroe da emulare. E’ un mio pensiero e non vuol essere un giudizio sull’uomo, ma penso che prima di sostituire un santo con un calciatore occorre pensarci davvero tanto ed assicurarsi che lo stesso sia all’altezza del cambio, in fondo stiamo parlando di uno dei due fondatori della nostra religione.

Se poi penso a tutti i medici che operano e salvano centinaia di vite umane che nnon vengono mai considerati da nessuno, non riesco davvero a capire motivi di queste decisioni.

Ma non badate a quello che penso io...si sa sono bislacco