lunedì 30 maggio 2022

L' albero di Giuda...tra tradizione e realtà.

 Quella che stiamo per raccontare è la storia di un albero particolare. 
CERCIS SILIQUASTRUM



Un albero che stranamente emette la sua infiorescenza prima delle foglie. La cosa è molto strana alla vista perché prima l' albero spoglio si ricopre totalmente di fiori rossi e dopo diventa tutto verde.

Mi sono interessato di questo arbusto per caso, come sempre mi accade, passeggiando per le strade della mia città. Questa mattina ero In giro con la mia ragazza a quattro zampe e portandola al parco, il mio occhio si è posato su un ramo pieno di vegetazione e, stranamente, di baccelli verdi. Mi sono chiesto cosa ci facessero dei piselli appesi a un albero. La forma era proprio quella. Così con l' aiuto di Google mi sono informato e subito ho potuto rilevare il nome comune di questa pianta: " L' albero di Giuda". 
Figurarsi, non potevo non incuriosirmi come una scimmia e mi sono documentato.

La pianta si chiama CERCIS SILIQUASTRUM (navicella e bacello) per via dei frutti che sono davvero identici ai bacelli dei piselli ed è conosciuta ormai da secoli come albero di Giuda. La tradizione ha attribuito a questa pianta una storia molto particolare. Secondo questa tradizione Giuda Iscariota avrebbe dato a Gesù il bacio del tradimento proprio sotto quest' albero. Inoltre il discepolo, in seguito, sopraffatto dai rimorsi, avrebbe scelto proprio questa stessa pianta per la propria impiccagione. Da quel momento in poi questa pianta è stata considerata un albero pervaso dalla sfortuna, così Dio per ripristinare la sua reputazione  gli  fece dono di fiorire prima del tempo per essere ammirato nella sua bellezza.
Effettivamente la sua fioritura di albero spoglio risulta bella e triste al tempo stesso.

CERCIS SILIQUASTRUM



In realtà la storia è solo un mito. L' albero proviene veramente dal Mediterraneo orientale e dall' Asia Minore, ma il suo nome riferito a Giuda è indicativo della regione della Giudea più che del discepolo.
 
Comunque sia la storia che la pianta sono affascinanti e rappresentano una parte della nostra tradizione cristiana ed è stato bello per me scoprire qualcosa di nuovo che non conoscevo. 
Quest' albero oggi è molto diffuso nelle nostre città e i suoi fiori,crudi, sono anche commestibili.

domenica 29 maggio 2022

LE GLORIE DI MARIA-Sant' Alfonso Maria De Liguori

 "Sappi mia carissima Regina che di questo mio piccolo omaggio io voglio la ricompensa".
Sant' Alfonso


Questa è la prima frase che l' autore Vescovo e Santo rivolge alla sua Signora nell' incipit di questo trattato teologico mariano pubblicato per la prima volta nel 1750. 
Nel tempo è diventato uno dei capisaldi dell' insegnamento alla devozione della Madonna.
Sicuramente, se pur scritto in maniera semplice,è un testo non così immediato nella comprensione. Come tutti i testi teologici ha bisogno di essere rimasticato più volte per essere assorbito. Molti riferimenti riprendono la tradizione popolare che al giorno d' oggi potrebbero fare storcere il naso a un lettore che non voglia scendere in profondità delle verità di fede contenute.
Al secolo Sant' Alfonso era un avvocato e in questo testo viene fuori la sua arte "oratoria" e retorica. Il Santo difende bene la sua causa che consiste nel dimostrare che la devozione alla Madre non inficia quella del Figlio ma anzi la supporta e aiuta il devoto ad avvicinarsi ancora di più  al mistero Trinitario.
Non è un libro che si possa leggere a letto prima di dormire. Va meditato e letto in tranquillità, per comprenderne a pieno il tessuto teologico di cui è pregno.
Leggere tutto il testo in maniera sequenziale non è la maniera ideale per averne il massimo beneficio. Occorrerebbe, come suggerito nelle prefazioni, leggere brani isolati a seconda delle varie celebrazioni liturgiche e delle feste mariane durante l' anno. Il libro è pieno di tutti i sentimenti che possono essere suggeriti per ogni periodo dell' anno.
Può essere anche considerato un punto di partenza per una teologia più avanzata perché i riferimenti ai teologi più illustri della dogmatica cristiana sono veramente infiniti, tanto che l' approfondimento sulla tematica mariana ne risulterebbe inesauribile.
Un libro che consiglio vivamente.



giovedì 26 maggio 2022

"Visitazione" di Giuseppe Tomasoli

 
"Visitazione" 1730

Leggendo un libro su Maria e le sue virtù, mi sono imbattuto in un' immagine della Madonna che mi  ha subito calamitato l' attenzione.
Tra le migliaia di immagini che mi sono capitate sotto gli occhi della Vergine, non mi era mai successo di vedere quest' opera ed effettivamente cercando in internet qualcosa di questo quadro e sul suo autore ho trovato molto  poco.
 Si tratta di un' opera del 1730 fatta da Giuseppe Tomasoli e conservata nella chiesa del monastero di San Giovanbattista a Napoli.
Io la trovo stupenda e non capisco perché sia così poco considerata nel web.
Trovo l' immagine di grande potenza espressiva, pare quasi che Maria voglia uscire dal quadro .
Innanzi tutto rilevo la differenza tra le protagoniste principali e il resto dello sfondo, sembrano quasi sovrapposte. Zaccaria e Giuseppe  appaiono sfocati rispetto alla maestà di Maria. Gli stessi vestiti delle due donne pur essendo dell' epoca non ricalcano la semplicità domestica di Maria ed Elisabetta che sicuramente vestivano indumenti più semplici e casalinghi. 
La figura di Maria si staglia ritta al centro mentre le altre tre sono curve sotto il peso degli anni, la Madonna è la giovane che porta in seno la nuova Vita e non indossa le scarpe, segno di leggiadria e novità. Giuseppe, Zaccaria, la stessa Elisabetta sono ricurvi sotto la tradizione, la regola ebraica e Maria invece illuminata in primo piano che porta in sé il nuovo tanto atteso.

Ora io non mi interesso di arte se non per quello che può suscitarmi mentre guardo e quest' opera mi ha incuriosito molto. La trovo davvero bellissima. Inoltre c'è un particolare nella descrizione del libro che risulta una novità per me: il fatto che Maria sia accompagnata da Giuseppe, cosa che non viene espressa palesemente nei vangeli. L' autore qui azzarda l' ipotesi che Giuseppe durante il viaggio"in fretta" di Maria verso Ain-karim, fosse già persuaso della purezza della sua sposa. La cosa mi pare anche plausibile, in quanto l' idea una ragazza sola e di nell' aspetto in viaggio non mi sembra così accettabile per quei tempi.
Il genio artistico a volte può aggiungere particolari interessanti che non sono contemplati nei documenti storici.
Pubblico l' immagine spe
rando di fare cosa giusta e gradita.


mercoledì 25 maggio 2022

Dall' eroismo di Padre Pio alle ernie degli stolti

 Ma come avrà fatto?
Operato senza anestesia?
Padre Pio operato di ernia


È stata la mia  domanda quando ho letto il fatto su un portale religioso.
Ma andiamo per gradi.
Oggi ricorre l' anniversario della nascita del grande e così amato santo cappuccino Padre Pio. 
Girovagando per il web mi sono imbattuto in un articolo che riportava un avvenimento  vissuto dal santo. Sapevo già che era stato  operato di un' ernia e visto il momento che anch' io sto trascorrendo mi sono subito incuriosito. 
Nel 1925 il Santo si fece visitare per dei  dolori lancinanti al basso ventre che non gli permettevano di svolgere le sue normali funzioni. La diagnosi fu facilmente individuata, si trattava di ernia. Stiamo parlando di un secolo fa quando le tecniche operatorie e i mezzi non erano certamente quelli attuali e la patologia era difficilmente gestibile dai chirurghi. Ma allora, come ora, la cosa si poteva ridurre solo con un intervento al quale il cappuccino si sottopone in maniera eroica. Eroica perché si rifiutò di essere narcotizzato col cloroformio, anestesia dell' epoca. Il motivo non fu un atto di eroismo in se di P. Pio, ma il tentativo del santo di evitare che il chirurgo gli guardasse le ferite delle mani e dei piedi. Precauzione praticamente inutile, pare, perché durante l' operazione il frate svenne più volte lasciando il tempo al medico di ispezionargli comunque le stimmate.
La cosa che riempie di meraviglia resta il fatto che questo tenero frate, già  sofferente  di suo, si sia comunque sottoposto a un vero supplizio della carne, accettando in toto il dolore dei tagli, delle suture e tutto il resto. Anche qui il Cireneo di Cristo ricalcò il modo di Cristo che prima del supplizio si rifiutò di bere il vino misto a mirra che gli fu offerto(altro miscuglio anestetico degli antichi).
A questo punto entro in gioco io! Infatti mi sono definito "l' antitesi di Padre Pio". Una settimana fa anche io mi sono operato per risolvere lo stesso problema con la sola differenza che ho avuto intorno a me un' intera equipe di medici, anestesisti, infermieri e quant' altro, ho ricevuto l' anestesia e il pre anestetico, e nonostante tutto mi sono collassato tanto da creare un po' di scompiglio in sala operatoria. La cosa è continuata durante la notte, con dei residui post operatori che hanno mobilitato più di una volta il personale infermieristico della clinica. Ripeto che la differenza tra i due interventi è abissale per tecnica e tempi di recupero.
Insomma in questo episodio vi ho raccontato, mettendoli a confronto, da un lato l' eroismo dei santi, dall' altro la mollezza dei bislacchi.
Pare che a fine intervento San Pio abbia chiesto perdono al Signore per non essere stato bravo nella sofferenza come Gesù sulla croce. 
Ma allora io? Che dovrei dire...che vergogna!
Chiedo aiuto quindi a Jonathan Swift quando diceva:
"Indubbiamente i filosofi hanno ragione quando ci dicono che nulla è grande o piccolo se non per via di comparazione".
Cerco di rincuorarmi un po'!


martedì 24 maggio 2022

I referenda tra quesiti e incomprensione

 Ci risiamo eh?



Che bello questo periodo!

Il mese pre-elettorale è quel luogo temporale dove piccoli frammenti di memorie rischiarano decenni di oblio!
Cosa vuol dire? Niente volevo fare il figo pensando che sto riscoprendo amici con i quali non mi sono più visto da almeno vent' anni.
E non è fantastico tutto ciò? Non basta! Addirittura, mi sono reso conto che, queste persone non soltanto si ricordano di me ma anche delle facezie che abbiamo vissuto insieme. Che bello, quasi mi commuove.
Comunque, non era di questo che volevo parlare, non divaghiamo più di tanto! Del resto a chi  possono  interessare le scorribande di ex adolescenti che si ritrovano "casualmente" a rimembrar i giorni lieti nella sventura?
In realtà questa mattina, dopo una nottata parzialmente insonne, (e si sa, quando non dormo, la mia mente si imbislacchisce ancor di più del normale) mi è barluginato un pensiero fugace nei miei quattro neuroni che evidentemente si erano allineati apposta stanotte, forse un Happy hour a base di caffeina, per ricordarmi che ancora non mi ero informato sui quesiti referendari.
Stamattina quindi mi sono organizzato e anche aggiornato sul da farsi.

Allora: il 12 Giugno gli italiani saranno interpellati su cinque quesiti referendari, contenuti in altrettante schede di colori differenti.
La traccia principale sul quale si dipaneranno i quesiti è quella del rinnovo del sistema giudiziario italiano( finalmente). Vabbeh! Non esageriamo, si sta cercando di ripulire una goccia in un mare, ma meglio di niente.
Riassumo:
Scheda rossa:
INCANDIDABILITA' DOPO UNA CONDANNA ;
Scheda Arancio:
CUSTODIA CAUTELARE DURANTE LE INDAGINI PER REITERAZIONE DEL REATO;
Scheda gialla:
SEPARAZIONE DELLE CARRIERE DEI MAGISTRATI( Gli interessati dovranno all' inizio delle loro carriere decidere se essere PM o giudici e quello fare per sempre)
Scheda grigia:
VALUTAZIONE DEGLI AVVOCATI SUI MAGISTRATI( gli avvocati diventerebbero un po' un ordine di controllo sui magistrati)
Scheda verde :
RIFORMA DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA.

Detto questo in realtà non abbiamo detto nulla!
Perché come si sa, in Italia i referenda sono abrogativi per cui se volete togliere le norme dovete votate SI viceversa se volete tenerle occorre votare NO!
Per cui occorre andare nello specifico di ogni scheda per cercare di capire quello che realmente le leggi già esistenti prescrivono in materia, per poi decidere se volete abrogarle oppure no. A rendere la cosa ancora più difficile ci si mette il fatto che i quesiti non mettono in discussione tutta la legge in materia che viene citata, ma solo frammenti di essa per cui diventa abbastanza complicato capire cosa si abroghi e cosa resti invariato.
Capite ora l' Happy Hour dei miei pochi neuroni?
In Italia tutto si fa per rendere impossibile la vita ai cittadini anche quando, e forse soprattutto, devono decidere qualcosa direttamente.
Nonostante questo però, la parola "referendum" significa: convocazione per riferire. Vuol dire che gli italiani sono chiamati a raccolta per dire ciò che pensano su un determinato oggetto legislativo. Sono cose che ci riguardano da vicino, soprattutto possiamo, una volta tanto, entrare direttamente nel potere legislativo dello stato, anche se in maniera periferica.
Non facciamoci dire da nessuno come votare per tutti i quesiti indistintamente. Non è un si per tutti o un no! Ogni domanda ha un valore a se. Però naturalmente bisogna informarsi.
Come voterò io? Non so ancora perché devo prima riallineare i neuroni sotto il berretto aspettando che si riprendano dalla movida di stanotte. Ma poi a voi che interessa scusate! Quante ne volete sapere pure voi!




lunedì 23 maggio 2022

Un alter-ego o un altro eco...eccone n' artro!

 In questi giorni ho un po' di tempo libero.



Lo si capisce anche dalla quantità di post che sto pubblicando, cosa abbastanza strana.
Purtroppo volenti o nolenti a volte bisogna accendere le quattro frecce e accostare. Sono fermo al pit stop, non posso farne a meno.
Devo dire che non ero più abituato a questo "ozio" e forse proprio per questo il mio fisico me lo ha fatto capire. Forse avevo bisogno di staccare la spina.
Comunque in tutto questo cambio di passo, per forza di cose mi ritrovo a girovagare un po' in tutti gli ambienti umani, sia fisici che intellettuali. Tra le varie facezie che inevitabilmente mi si sono affacciate alla finestra ho trovato una piccola applicazione che aiuta a creare un avatar che possa sostituire il volto di chi scrive quando non si vuole postare il proprio viso ma qualcosa che gli assomigli. E così stamattina la mia peripatetica mente bislacca partorisce VINCÈRO (contrazione di Vincenzo Montanaro)
il mio alter ego virtuale che firmerà i post al mio posto, farà le mie veci, sarà una sorta di eco intellettuale che si manifesterà solo nel virtuale, prendendosi la responsabilità delle incontinenze cerebrali della mia mente.
Un po' mi somiglia ha il berretto, le scarpe, ha l' aria da bislacco e una terribile faccia da impunito.
E se a qualcuno non piace quello che scrivo potrà sempre prendersela con lui.
Vi presento VINCÈ:





domenica 22 maggio 2022

La rosa di Rita

 Il mese di maggio tra le altre cose è anche il mese delle rose 
La rosa di Santa Rita


e oggi si festeggia una bellissima Santa che è sempre stata abbinata a questo fiore.
Pare che prima della sua morte, della quale oggi se ne fa memoria, durante l' inverno, ella abbia voluto  che le portassero una rosa. Data la stagione invernale e la neve presente, l' aver trovato un Roseto in fiore, in quel periodo dell' anno, ha indissolubilmente legato il nome della santa a questo miracolo.
La chiesa ogni anno in questa data benedice le rose che i devoti portano a messa.
Così è stato anche stasera solo che io, vuoi per la mia convalescenza, vuoi perché non ho più un giardino dove poterne coltivare ne ero sprovvisto.
Fatto sta che a fine messa, dopo la benedizione, una signora mi si è avvicinata e me ne ha regalata una. Non so perché. Mi ha fatto piacere riceverla proprio per il fatto che  non ce e fosse il motivo. Le cose assolutamente gratuite e senza una palese ragione sono le più belle, perché posseggono la meraviglia dell' inaspettato. 
Forse la signora mi ha visto zoppicare in chiesa mentre andavo a comunicarmi, non so. Fatto sta che trovo questo fiore particolarmente bello, col suo stelo sottile, piccolo eppure molto fine e di classe.
Offro anch' io questo fiore a chiunque passi tra le mie pagine perché il Signore possa estendere la Sua benedizione a tutti voi che lo vedete.
Tra l' altro, Santa Rita da Cascia era la preferita di mia madre e a pensarci bene, forse, la prendo così, è stata una sua carezza sotto il mio berretto.




sabato 21 maggio 2022

Un momento per un...monumento

 Così questa mattina ho deciso di uscire un po' spostando la mia convalescenza per qualche istante fuori di casa. 
Monumento a Cristo


La giornata è buona, il sole tiepido invoglia a stare all' aperto. Ho anche la fortuna di stare a pochi passi da una villetta comunale, compagna di tante giornate adolescenziali.
Questo è uno dei luoghi che io abbia frequentato con più insistenza, passaggio forzato per raggiungere la scuola della mia infanzia.
E proprio lì, al centro dell' attenzione, si staglia lui, il simbolo della cristianità, un crocifisso antico, credo in bronzo. Chiunque passi da questa strada è quasi costretto a vederlo, molti si fermano, qualcuno lo guarda, c' è chi si toglie il berretto, chi ci parla. 
Mi ha sempre  incuriosito la scritta a suoi piedi: 
"A Gesù Crocifisso
Figlio di Dio
Redentore degli uomini"
È come se ci fosse bisogno di spiegare chi sia quell' uomo. In realtà è quella "A" iniziale a fare la differenza. Questo non è un simbolo come quelli delle chiese, quella "A" iniziale è una dedica, specifica il fatto che sia un monumento, come i busti dei grandi del passato, un ringraziamento per ciò che ha fatto. Un  grazie artistico, per aver salvato l' umanità dalla sua stessa natura.
Per questo mi è così caro, mi ha sempre accompagnato e tutte le volte che ci passo davanti mi ripeto quella frase. Anche adesso è un ritornare indietro nel tempo aiutato e coaudiuvato anche dalla musica che ho nelle cuffie: Baglioni,Daniele, Celentano...
E mentre rifletto sul fatto che sia Lui il mio " gancio in mezzo al cielo" guardo quel volto che da duemila anni è rivolto sul costato sanguinante dell' umanità.
Chapeau a Te Gesù...anche se oggi il berretto non lo indosso.
P.S. Un uomo adesso gli sta accendendo un cero...
"Lampada ai miei passi è la tua parola"




mercoledì 18 maggio 2022

Il personale sanitario degli ospedali ovvero...le mani di Maria


Clinica Mater Dei Bari
Esperienze che lasciano un segno


Restare ricoverati in una clinica per un intervento è sempre un'esperienza che ti lascia un segno, non soltanto fisico naturalmente. In ogni luogo che frequenti cerco sempre di trovare le tracce di chi è passato prima e nei luoghi di sofferenza sicuramente queste tracce di ammassano. 
Ritrovarmi ad attendere in una sala d' aspetto per il mio ricovero mi ha dato la possibilità di guardarmi intorno e inevitabilmente il mio occhio si è posato su di Lei: "la Salute Degli Infermi" simulacro della Beata Vergine Maria completamente ricoperta di rosari, di ogni tipo, di ogni colore, di ogni grandezza (uno era grande più di un metro e mezzo).
Questo ti fa pensare a quanta sofferenza sia passata di lì. Il reparto era quello della chirurgia, ogni corona rappresenta un paziente, un intervento, una ferita aperta nella carne, un dolore fisico di chi lo ha vissuto ma anche la preoccupazione dei parenti.
Quei rosari non solo soltanto un simbolo, la preghiera è qualcosa di concreto, è pianto, è dolore, è carne!
Forse sarà per questo che hanno voluto conservarli tutti, tanto che la maggior parte li hanno appesi al muro perché la Madonnina non poteva sostenerli tutti.
Dopo c' è stato il mio ricovero nel reparto, l' attesa, la preparazione, l' intervento... Le mani di chi mi ha toccato e si è preso cura di me, dei loro sorrisi, la compassione che hanno avuto verso tutti noi e adesso, mentre scrivo questi pensieri, comprendo che la Madonna non era  solo presente in quella statua, Maria è di più! È anche Lei carne viva, era il sorriso della dottoressa che mi  portava in sala, era le mani di chi mi teneva la schiena durante l' anestesia, era nella mano che teneva il bisturi, in quella che ha suturato, e in quelle che mi hanno soccorso la notte, senza scocciarsi, quando suonavo il campanello.
Continuiamo a cercare i santi guardando in alto e forse proprio per questo non li troviamo mai. Questa esperienza mi ha insegnato a guardarmi intorno e a cercare Dio lì dove si occulta e si incarna nuovamente e non parlo solo dei luoghi di degenza, anche se lì si palesa maggiormente, ma di tutti gli ambiti della vita umana. Dio c' è dove c' è un sorriso.
Alla fine avrei voluto lasciare anche la mia corona sul simulacro, ma il rosario è uno strumento e ho pensato che sia meglio usarlo per avere un pensiero per tutti quelli che per professione abbiano deciso di essere le mani della "Mater Dei".
Così adesso ho rimesso le scarpe e sotto il mio berretto ho una nuova cicatrice che mi ricorderà questa avventura, al momento ancora un po' zoppicante ma va bene così!



mercoledì 11 maggio 2022

L' IMPERATORE DI ROMA-Roberto Fabbri

Il potere è come l’ acqua: puoi tenerlo tra le mani a coppa ma, se cerchi di stringerlo nel pugno, scorre via. Io sto tenendo le mani a coppa.
Tito Flavio Vespasiano


Una frase tratta da questo romanzo storico che ne sintetizza il contenuto e il metodo di governare di questo imperatore di Roma :" Tito Flavio Vespasiano." 

Un uomo rimasto nella memoria della storia più per la sua "tassa sull'urina"(dalla quale poi ne derivò il nome dei pubblici urinatoi) che per le effettive gesta eroiche.
La storia fa luce sulle vicende della sua ascesa al potere basandosi su fondamenti di storici attendibili, edulcorata dalle invenzioni romanzate dell' autore. 
Il tutto viene condito con l' asprezza amara della guerra, del sangue, delle ritorsioni tipiche dell' efferatezza romana del I secolo.
Il tutto nello scenario della caduta di Gerusalemme e la disfatta dei ebrei ribelli.
Comunque una storia appassionante che calamita l' attenzione del lettore.
Un libro che si fa leggere velocemente e con gusto