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mercoledì 18 maggio 2022

Il personale sanitario degli ospedali ovvero...le mani di Maria


Clinica Mater Dei Bari
Esperienze che lasciano un segno


Restare ricoverati in una clinica per un intervento è sempre un'esperienza che ti lascia un segno, non soltanto fisico naturalmente. In ogni luogo che frequenti cerco sempre di trovare le tracce di chi è passato prima e nei luoghi di sofferenza sicuramente queste tracce di ammassano. 
Ritrovarmi ad attendere in una sala d' aspetto per il mio ricovero mi ha dato la possibilità di guardarmi intorno e inevitabilmente il mio occhio si è posato su di Lei: "la Salute Degli Infermi" simulacro della Beata Vergine Maria completamente ricoperta di rosari, di ogni tipo, di ogni colore, di ogni grandezza (uno era grande più di un metro e mezzo).
Questo ti fa pensare a quanta sofferenza sia passata di lì. Il reparto era quello della chirurgia, ogni corona rappresenta un paziente, un intervento, una ferita aperta nella carne, un dolore fisico di chi lo ha vissuto ma anche la preoccupazione dei parenti.
Quei rosari non solo soltanto un simbolo, la preghiera è qualcosa di concreto, è pianto, è dolore, è carne!
Forse sarà per questo che hanno voluto conservarli tutti, tanto che la maggior parte li hanno appesi al muro perché la Madonnina non poteva sostenerli tutti.
Dopo c' è stato il mio ricovero nel reparto, l' attesa, la preparazione, l' intervento... Le mani di chi mi ha toccato e si è preso cura di me, dei loro sorrisi, la compassione che hanno avuto verso tutti noi e adesso, mentre scrivo questi pensieri, comprendo che la Madonna non era  solo presente in quella statua, Maria è di più! È anche Lei carne viva, era il sorriso della dottoressa che mi  portava in sala, era le mani di chi mi teneva la schiena durante l' anestesia, era nella mano che teneva il bisturi, in quella che ha suturato, e in quelle che mi hanno soccorso la notte, senza scocciarsi, quando suonavo il campanello.
Continuiamo a cercare i santi guardando in alto e forse proprio per questo non li troviamo mai. Questa esperienza mi ha insegnato a guardarmi intorno e a cercare Dio lì dove si occulta e si incarna nuovamente e non parlo solo dei luoghi di degenza, anche se lì si palesa maggiormente, ma di tutti gli ambiti della vita umana. Dio c' è dove c' è un sorriso.
Alla fine avrei voluto lasciare anche la mia corona sul simulacro, ma il rosario è uno strumento e ho pensato che sia meglio usarlo per avere un pensiero per tutti quelli che per professione abbiano deciso di essere le mani della "Mater Dei".
Così adesso ho rimesso le scarpe e sotto il mio berretto ho una nuova cicatrice che mi ricorderà questa avventura, al momento ancora un po' zoppicante ma va bene così!



domenica 23 gennaio 2022

Una domenica comoda...tra vaccino e divano

Vaccini

 Ogni tanto fa bene rilassarsi un po!

Anche se questa pausa non era proprio desiderata.
Ho dovuto parcheggiarmi  sul divano per forza di cose. Venerdì sera dopo aver preso appuntamento con la mia doc. mi sono sottoposto al richiamo della vaccinazione.
Il risultato è stato quello di ritrovarmi con i sintomi influenzali e col dolore al braccio. Che uno si chiederebbe pure il senso di questo, cioè fare il vaccino dovrebbe salvarci dalla malattia, però, in fondo, la malattia non dovrebbe essere l' insieme dei sintomi che produce il virus? Così mi sono sottoposto volontariamente a questo malessere?

Vabbè scherzo! La malattia è pericolosa se la si prende con tutta la sua virulenza.

Ero in sala d' aspetto,dicevo, e mi accorgo che ci sono tante persone che appunto, aspettano il proprio turno, ascolto quello che dicono. Un uomo sulla quarantina, deve essere appartenente alle forze dell' ordine,parla di alcuni suicidi che lui e i suoi colleghi non sono riusciti ad evitare, arrivando tardi sul posto. Una signora parla del covid e di quanto sia inutile la quarantena se ci si sia vaccinati con tre dosi e un po' tutti esprimono un malcontento per tutta la situazione.
Arrivato il mio momento entro nel gabinetto medico e mi ritrovo davanti un marziano!
La mia dottoressa, tra l' altro giovanissima, che indossa: camice, guanti, due mascherine, un casco-mascera trasparente, tipo quello che si usa col decespugliatore. Mi fa accomodare e dopo avermi fatto esporre il braccio...ZAC! Mi infila un ago, che tra l' altro sento tutto( non ho esclamato:"già fatto?") e mi inietta il misterioso intruglio di Bill!

Tutto il contesto mi ha impressionato un po', tanto che la notte ho dormito male facendo strani sogni. La mia doc. ha fatto tre dosi e nonostante tutto ha dovuto restare anche lei in quarantena perché positiva malgrado tutte le sue bardature da giardiniere con le quali ancora continua a proteggersi in maniera quasi maniacale. 
Ho conosciuto questa professionista durante il covid eleggendola a mio medico di famiglia e non l' ho mai vista in faccia. Ha tenuto sempre il volto protetto. Dovessi incontrarla senza non la riconoscerei .
Questo la dice davvero lunga sul periodo che viviamo. Ci stiamo perdendo di vista, ci riconosciamo dagli occhi, dalla siluette e non dai visi. Paure di essere contagiati o untori ci impediscono di vivere in serenità. Abbiamo tutti il terrore di essere positivi asintomatici.
Dovremmo incominciare a rilassarci tutti di più, come sto facendo io sul mio divano questa mattina.
Se non si hanno sintomi non si è malati. Forse lo sono più io in seguito alle reazioni della dose fatta che non uno che risulti portatore ma senza nessun sintomo.
Effettivamente i vaccini ci sono, sono gratuiti, e farli significa non rischiare la vita, per cui rilassiamoci un po' di più. Attenti si, ma senza troppe paranoie.

Questo è oggi il mio pensiero domenicale di ozio prima di pranzo. Poi chissà che non possa cambiare a stomaco pieno.

Con le pantofole, senza berretto e senza neanche la mascherina!