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sabato 19 febbraio 2022

Così parlò Bellavista- Luciano De Crescenzo

 Un libro gustosissimo


come sempre sa fare il grande De Crescenzo.
Un vero spaccato di vita e filosofia applicato alla realtà partenopea.
Il tutto su svolge attraverso dialoghi tra persone comuni ma con un grande senso del vero. 
Il libro è diviso in due parti: i capitoli Dispari sono più intellettuali anche se "parlati" in maniera molto semplice e pittoresca dai protagonisti; quelli pari invece sono delle realtà applicate alla vita quotidiana.

Interessanti tutti i punti di vista e le spiegazioni, cominciando dalla differenza tra amore e libertà prendendo come esempi la contrapposizione tra città, tra Napoli e Milano, la prima che incarna il cuore, la seconda il lavoro e la pragmaticità.
Il cuore che si può vedere e sentire nelle trattative napoletane o l' asetticità dei prezzi fissi di Zurigo: "Il prezzo fisso a conti fatti è un privilegio che  si paga rinunziando ad un' altra fetta d' amore" dirà Bellavista, il professore filosofo.
Interessantissima la spiegazione della teoria epicurea sui desideri dell' uomo basata sull' esempio dell' impiegato ingegnere che per fare carriera trascura i piaceri che potrebbe coltivare nel tempo libero.
Ancora più affascinante la descrizione dei sentimenti che muovono l' uomo: amore, odio, libertà e potere rappresentati su un sistema di assi cartesiani dove si possono porre tutti i personaggi storici più rilevanti










e la sua evoluzione 






Nonostante sia stato scritto più di quarant'anni fa è di una contemporaneità sconcertante e tutta la morale si può sintetizzare in una frase che De Crescenzo mette in bocca al prof. Bellavista:

"La verità è che siamo proprio noi i genitori del potere. Noi stessi che con il nostro desiderio di comandare mettiamo al mondo miliardi e miliardi di molecole di potere fino a creare un mostro astratto, amorale ed immenso che si mette a vivere fuori di noi.