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domenica 17 settembre 2023

CRISTO DESTINO DELL' UOMO-Luigi Negri

 Un uomo che preferisce è un uomo che esiste

Cristo



Scritto durante il congresso di Rimini è un testo  di qualche anno fa del 1998.
Il rapporto con se stessi, con Dio, con la comunità. Un cercarsi per trovarsi nella fraternità per farsi dire da Cristo attraverso la collettività come essere per diventare veramente liberi.
Lavorare su se stessi facendosi aiutare e fare scelte definitive è difficile ma nasconde in se il vero senso e anche lo scopo della vita. 
Le comunità aiutano ad essere veramente liberi, a mettersi di fronte alla vita e capire che questa è una propria responsabilità.
Parole come : libertà, fraternità, felicità, responsabilità e destino vengono spiegate nella loro radice più autentica, quella cristiane che si basa sulla scelta di preferire Cristo al mondo per vivere nel mondo come Cristo vuole da chi decide di seguirlo.
Ogni giovane dovrebbe leggerlo!

lunedì 18 aprile 2022

La dolorosa Passione ...-Brentano

 Le visioni di una mistica che lasciano il segno.

La dolorosa passione



Sicuramente un libro coinvolgente da leggere e meditare durante la settimana Santa. Ripercorre tutti i momenti dalla cena di Betania alla risurrezione di Cristo.
Avvincente come un romanzo con riferimenti palesi alle sacre scritture. La Chiesa ha accettato queste visioni private non come verità di fede ma come un supplemento per comprendere il fenomeno della passione morte e risurrezione di Cristo.
A tratti violento, a tratti commovente, sembra di essere veramente li presenti a guardare quello che accade, ti fa sentire impotente di fronte a tanta efferatezza ma anche riconoscente verso il Salvatore che in ogni momento non fa altro che pregare per i suoi aguzzini nei quali un po' tutti ci riconosciamo.
I vari pezzi delle visioni sono state elaborate dal Brentano per avere una continuità storica degli avvenimenti. 
Per un cattolico questo libro dovrebbe sempre essere bel accessibile nella biblioteca.
Da leggere e meditare!




sabato 29 gennaio 2022

Cristo la Grotta: un ricordo che ritorna

Cristo la grotta

 "Cristo la grotta"

Questa sera sono uscito di casa, deciso ad affrontare i freddo siberiano, per svolgere alcune incombenze che non potevo procrastinare oltre. Si sa, se deve pur magna'!
Gironzolando un po' in giro cercando di trovare varie scorciatoie e così rimanere meno possibile all' addiaccio mi sono imbattuto in una vecchia chiesetta, un po' fuori mano se vogliamo, ma molto carina e pittoresca. Si tratta di un piccolo locale ricavato da uno scavo nella roccia sul quale è stato piazzato un tetto spiovente. Questo luogo i nostri nonni lo chiamavano 'La grotta" proprio per la sua somiglianza ad un piccolo sepolcro dentro il quale giace già da tanti decenni un simulacro molto suggestivo di Cristo morto.
Quando ero piccolo mia madre mi ci portava spesso e io rimanevo molto suggestionato dall' ambiente, dalla statua, anche perché l' entrata è sottoposta al pavimento stradale per cui bisogna scendere alcuni gradini per entrare in chiesa e questo contribuisce ad avere una prospettiva diversa delle cose.
Quindi sono entrato, e ne ho anche approfittato per ricevere un sacramento che ogni tanto serve a rinfrescare l' anima, la mente e a farmi ritornare alla normalità di una esistenza più umile quando per qualche motivo dimentico di essere fatto di carne.
Prima di uscire mi sono avvicinato alla statua che tante volte da piccolo avevo visto dal basso. Mi ricordo che allora mia madre mi prendeva in braccio per farmi vedere anche il viso che data la mia modesta altezza di allora mi era precluso.
Rivedere dall' alto questo Cristo mi ha fatto risentire un po' bambino e mi ha ridato quella sensazione di quei tempi, quando i problemi erano solo le facezie degli infanti.
Adesso tutto è cambiato, i problemi della quotidianità sono differenti, sono proporzionati all' altezza evidentemente, ma rivedere questo' uomo, quest' immagine di amore sofferto mi fa sempre bene. Avere la sensazione di essere stato e ancora essere amato così profondamente e gratuitamente è davvero un balsamo per l' anima. Questa chiesetta è stata pensata davvero bene, i nostri avi erano dei teologi di fatto, illuminati sicuramente dallo Spirito. "Scendere per risalire" in quella grotta avviene questo devi scendere i gradini per lasciare in quel sepolcro sotterraneo la tua alterigia, la superbia, vedere un morto che ti ha amato sino all' estremo e risalire più leggero con un cuore più ampio capace di raccogliere le emozioni del passato e quelle future.
Così con questi pensieri ho rimesso in testa il mio berretto e sono uscito di nuovo al freddo pungente di questa serata invernale ma con il cuore sicuramente più caldo.