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domenica 17 settembre 2023

CRISTO DESTINO DELL' UOMO-Luigi Negri

 Un uomo che preferisce è un uomo che esiste

Cristo



Scritto durante il congresso di Rimini è un testo  di qualche anno fa del 1998.
Il rapporto con se stessi, con Dio, con la comunità. Un cercarsi per trovarsi nella fraternità per farsi dire da Cristo attraverso la collettività come essere per diventare veramente liberi.
Lavorare su se stessi facendosi aiutare e fare scelte definitive è difficile ma nasconde in se il vero senso e anche lo scopo della vita. 
Le comunità aiutano ad essere veramente liberi, a mettersi di fronte alla vita e capire che questa è una propria responsabilità.
Parole come : libertà, fraternità, felicità, responsabilità e destino vengono spiegate nella loro radice più autentica, quella cristiane che si basa sulla scelta di preferire Cristo al mondo per vivere nel mondo come Cristo vuole da chi decide di seguirlo.
Ogni giovane dovrebbe leggerlo!

giovedì 10 marzo 2022

SALE NON MIELE-Luigi Maria Epicoco

 "Siamo chiamati ad essere sale non miele"

Sale non miele


Un capovolgimento del modo di vedere il nostro rapporto con Dio partendo da quello che abbiamo con gli altri. Amore gratuito che non può essere merce di scambio né può essere comprato con una qualche brava intenzione.
Il sale brucia sulle ferite consentendo di rimanere se pur piagati senza marcescenza.
Passi evangelici che intersecano la vita quotidiana per dare una contemporaneità alla 'Parola" per non lasciare che resti chiusa in un libro o in una comune omelia domenicale. La parola si incarna nel presente e nel quotidiano, nei gesti concreti verso gli altri, perché il Signore viene a visitarci nelle nostre infermità, nelle nostre storture senza chiedere nulla in cambio. L' amore è gratuito sempre e comunque e aprire la mente a questo apre anche una porta verso una nuova comprensione di noi stessi; la speranza, la fede , la Carità non sono virtù dei grandi Santi, non occorre fare grandi gesti plateali, basta solamente accettarli nelle nostre vite così come siamo e lasciare che la Grazia entrando faccia il resto. Abbandonarsi a Cristo che scende nella terra della nostra umanità per risollevarci e farci risorgere.

sabato 29 gennaio 2022

Cristo la Grotta: un ricordo che ritorna

Cristo la grotta

 "Cristo la grotta"

Questa sera sono uscito di casa, deciso ad affrontare i freddo siberiano, per svolgere alcune incombenze che non potevo procrastinare oltre. Si sa, se deve pur magna'!
Gironzolando un po' in giro cercando di trovare varie scorciatoie e così rimanere meno possibile all' addiaccio mi sono imbattuto in una vecchia chiesetta, un po' fuori mano se vogliamo, ma molto carina e pittoresca. Si tratta di un piccolo locale ricavato da uno scavo nella roccia sul quale è stato piazzato un tetto spiovente. Questo luogo i nostri nonni lo chiamavano 'La grotta" proprio per la sua somiglianza ad un piccolo sepolcro dentro il quale giace già da tanti decenni un simulacro molto suggestivo di Cristo morto.
Quando ero piccolo mia madre mi ci portava spesso e io rimanevo molto suggestionato dall' ambiente, dalla statua, anche perché l' entrata è sottoposta al pavimento stradale per cui bisogna scendere alcuni gradini per entrare in chiesa e questo contribuisce ad avere una prospettiva diversa delle cose.
Quindi sono entrato, e ne ho anche approfittato per ricevere un sacramento che ogni tanto serve a rinfrescare l' anima, la mente e a farmi ritornare alla normalità di una esistenza più umile quando per qualche motivo dimentico di essere fatto di carne.
Prima di uscire mi sono avvicinato alla statua che tante volte da piccolo avevo visto dal basso. Mi ricordo che allora mia madre mi prendeva in braccio per farmi vedere anche il viso che data la mia modesta altezza di allora mi era precluso.
Rivedere dall' alto questo Cristo mi ha fatto risentire un po' bambino e mi ha ridato quella sensazione di quei tempi, quando i problemi erano solo le facezie degli infanti.
Adesso tutto è cambiato, i problemi della quotidianità sono differenti, sono proporzionati all' altezza evidentemente, ma rivedere questo' uomo, quest' immagine di amore sofferto mi fa sempre bene. Avere la sensazione di essere stato e ancora essere amato così profondamente e gratuitamente è davvero un balsamo per l' anima. Questa chiesetta è stata pensata davvero bene, i nostri avi erano dei teologi di fatto, illuminati sicuramente dallo Spirito. "Scendere per risalire" in quella grotta avviene questo devi scendere i gradini per lasciare in quel sepolcro sotterraneo la tua alterigia, la superbia, vedere un morto che ti ha amato sino all' estremo e risalire più leggero con un cuore più ampio capace di raccogliere le emozioni del passato e quelle future.
Così con questi pensieri ho rimesso in testa il mio berretto e sono uscito di nuovo al freddo pungente di questa serata invernale ma con il cuore sicuramente più caldo.