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mercoledì 16 febbraio 2022

Green Pass...neanche Napoleone è arrivato a tanto!

Il green pass di Napoleone

 Essendo un bislacco,si sa,sono sempre alla ricerca di qualcosa di stravagante che mi faccia riflettere. Devo dire però che questa volta la politica italiana mi ha veramente impressionato. Normalmente non commento più di tanto le norme e i provvedimenti che adottano  i nostri parlamentari né tantomeno quelli del governo e questo perché se ne parla già abbastanza sui media e anche sui social.

Questa volta voglio fare un' eccezione solo perché lo spunto mi è venuto da una situazione comune, un episodio di vita normale che però mi ha fatto riflettere sull' assurdità di alcuni provvedimenti che potrei definire ( beh, si, bislacchi mi pare limitante) demenziali.

Vado in una merceria, devo dire che mi sono anche un po' mortificato sapendo che alcune attività stanno scomparendo del tutto, al mio paese ne sono rimaste in poche. Dicevo mi sono recato in merceria per acquistare un ago da maglia, niente di particolare, un piccolo oggettino di pochi grammi di metallo. All' entrata del negozio la proprietaria, tra l' altro anche abbastanza giovane, come saluto esordisce con la sua richiesta di mostrarle il green pass. Stranamente la cosa mi ha un po' sorpreso perché reputo che questo documento, che naturalmente porto sempre nel telefono, sia necessario nei luoghi dove ci sia una qualche remota possibilità di contagio, non certo in un locale con un' affluenza così limitata di avventori. La signora evidentemente avrà compreso anche attraverso la mascherina il mio curioso atteggiamento e prima che potessi parlare mi ha detto che la sua attività non era tra quelle di "primaria necessità" per le quali sia possibile evitare il controllo. Alcuni giorni fa mi è successo la stessa cosa dal barbiere ma il tutto mi era sembrato più normale visto  la molteplicità e varietà della clientela. E mentre mostravo il codice e contemporaneamente mi chiedevo  di che caspita fosse fatto questo ago da costare così tanto, manco fosse stato quello servito a Napoleone per ricucirsi i calzoni durante la battaglia di Bordino, mi è balenata in mente un' altra domanda forse più attuale e importante di quella riferita al celebre condottiero. Mi chiedevo, e continuo a chiedermi evidentemente dato che non riesco a trovare risposta: se due individui si dovessero incontrare in merceria sarebbero evidentemente in pericolo di contagio, mentre se gli stessi si dovessero  incontrare dal panettiere la cosa non risulterebbe evidentemente pericolosa. Cioè la categoria merceologica impedisce di per sé che avvenga l' infezione o la faciliti? Se acquistassi 4 Wuster sarei meno suscettibile al covid che se acquistassi due stringhe per le mie scarpe? E il mio berretto? È più pericoloso di un pugno di lenticchie?

Credo vivamente che i nostri posteri ricordando questi avvenimenti, magari studiando, se ne faranno di risate!

Non sono né complottista  né novax, ho fatto tutte le dosi, mi attengo scrupolosamente ai protocolli, ma a volte, certe cose sono davvero impossibili da giustificare. Proporrei a certi legislatori di lasciare il posto a persone più senzienti forse, che le nobili arti bucoliche hanno quanto mai bisogno di manodopera.

giovedì 27 gennaio 2022

Equilibri internazionali e menefreghismo felino


 Pace che il mondo irride ma che rapir non può...

Felini assonnati

Ero sul divano come al solito nelle mie serate invernali e leggevo questo inno bellissimo del Manzoni. Ci sono capitato su riflettendo sugli ultimi avvenimenti internazionali. 
Pensavo a quanto sia assurdo l' uomo in tutti i suoi atteggiamenti da squilibrato. Da due anni continuiamo a lottare contro un virus che ci richiude in casa. Abbiamo paura degli ospedali, delle terapie intensive e degli obitori e poi da un altro lato gli uomini di potere assembrano truppe di alleati, per un' eventuale guerra che potrebbe causare un' ecatombe di cadaveri di soldati pronti a darsi battaglia senza sapere bene neanche il perché. Persone addestrate ad ammazzare gli altri. Persone che diventano un numero.
Mah! Sono le assurdità del genero umano.

Così giunta l' ora della passeggiata del cane di mia suocera mi sono ricordato di questo esserino che  ogni sera, in trepidante attesa,  non vede l' ora di vedermi per poter fare i suoi bisogni. Mai nessun essere di genere femminile mi fu così devoto!
Indossato il mio berretto e le mie scarpe, sono uscito di casa con questo turbinio di pensieri, tra politici, che non trovano la quadra per trovare un presidente che accontenti i capricci di tutti, statisti che giocano a fare la guerra, e cacche di cane da evitare per i giardinetti tipo le gimcane dei pattinatori.
Davanti a un noto negozio del mio paese ho incontrato questo amico peloso dal nome fantasioso: Misino l' hanno chiamato!:) L'ho trovato così, spaparanzato sui cuscini assolutamente incurante del covid, delle elezioni presidenziali, degli equilibri geopolitici e guerrafondai. Lui vive così; si fida di chi lo ha accolto e gli dá da mangiare.
Ho voluto fermare questo momento in questo scatto perché dovremmo davvero imparare dai felini: vivono nel presente, si fidano della vita, non si interessano di popoli, di nazioni, loro vivono senza combattere e quando lo fanno, per motivi anche territoriali, lo fanno in maniera personale rischiando la propria pelliccia e non quella di altri gatti a loro sconosciuti. Solo il genere umano può essere così stupido.
E con questi pensieri sono ritornato a casa, sul mio divano a vedere il Tg1 e il grottesco girotondo dei politici italiani pur sapendo di essere preso in giro da tutta questa pantomima che stanno recitando.

giovedì 3 dicembre 2020

Di giusti, di orge …e di sepolcri imbiancati.

 Guai a voi scribi e Farisei…


I rappresentanti del popolo a volte mi lasciano perplesso, per il loro operato, per il loro modo di fare e di parlare. Ogni tanto, però, c’ è qualcuno che eccelle nelle sue attività e mi induce, per forza, a fare qualche piccola riflessione su dove stiamo andando, o meglio, su dove ci stanno portando. Se pure il mio blog non è giornalistico ma solo un archivio delle mie memorie, di una mente-bislacca, che in realtà scrivo più per me stesso che per un eventuale malcapitato tra le mie righe, questa volta mi urge commentare una notizia di questi giorni davvero “esilarante” o forse dovrei dire grottesca.

Il fatto in sé stesso non mi stupisce ma mi ha fatto riflettere su un concetto importante della cristianità: la credibilità.

Mi hanno sempre detto che alla fine dei nostri giorni saremo giudicati non tanto sul fatto di essere stati credenti ma piuttosto se siamo stati credibili, soprattutto noi che ci consideriamo “praticanti” e ne siamo così sicuri da fare la morale agli altri. Ora, quando Gesù è venuto nel mondo si è sempre comportato da mite e umile di cuore, ma se c’era qualcosa che lo facesse uscir davvero fuori dai gangheri era da una lato la sclerocardia( parolone che intende la durezza del cuore) e dall’ altra l’ ipocrisia, specialmente di chi si millantava giusto. Il vangelo riporta tante di queste affermazioni del Messia: “ciechi alla guida di ciechi”, “razza di vipere”, “spelonca di ladri”. Ci andava giù di pesante i maestro! Lui conosce benissimo il cuore dell’ uomo e chiunque si eleva a giudice lo fa sapendo di non essere migliore, la colpa quindi è grave.

Nonostante tutti questi secoli la situazione non è che sia migliorata di molto e proprio quelle persone che dovrebbero dare l’ esempio si comportano peggio di tutti.

Pare che un politico ungherese, un puritano estremo difensore dei valori cristiani e della famiglia canonica sia stato segnalato e denunciato ( a causa della violazione delle norme anti-covid) per aver partecipato ad un raduno omosessuale, una vera e propria orgia. Naturalmente il parlamentare è stato allontanato dal suo incarico perché ritenuto “indifendibile” per il covid, per le sue idee violate, per il fatto che ha tentato la fuga, perché trovato persino in possesso di sostanze stupefacenti.

Umanamente, è una persona che ha riconosciuto il suo errore e ha chiesto scusa e per questo ha il mio rispetto, perché lui solo sa la vergogna che starà provando per l’ assurda figura, per lo scandalo( parola che mi riservo di spiegare in un post ulteriore).

Ancora una volta però non posso che fermarmi a riflettere su come i valori cristiani e la politica internazionale stiano in mano a persone che fanno solo male al vangelo e alla missione del cristianesimo. Persone che si elevano al di sopra di tutti i mali del mondo per condannarli a parole per poi dimostrarsi fallaci più degli altri, sepolcri imbiancati pronti a giudicare tutti. Per questo, tutti noi prima di criticare e giudicare dovremmo ricordare la storia della tentata lapidazione dell’ adultera, con la pietra in mano ci siamo noi e spesso ci ricade addosso miserevolmente. Cioè, ti puoi elevare a difensore dei valori cristiani, crociato del puritanesimo, estremo baluardo della moralità, ma prima devi assicurarti di essere credibile, certo di essere non soltanto nel giusto, ma di essere tu stesso “giusto”.

Se giusto non sei…


Matteo 2327.

Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all’esterno son belli a vedersi, ma dentro so pieni di ossa di morti e di ogni putridume.  Così anche voi apparite giusti all’esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d’ipocrisia e d’iniquità.


domenica 15 novembre 2020

I "talenti" dei politici italiani

Oggi parliamo dei talenti,
bellissima la parabola del padrone che lascia i suoi averi a tre amministratori e uno di essi al suo ritorno si dimostra inconcludente, ridando indietro la somma che aveva avuto senza interessi. Naturalmente il concetto di base è semplice: ognuno di noi in questa vita deve mettere a frutto i suoi doni. Quello che sappiamo fare non dovrebbe essere lasciato lì in un cassetto ad arruginire, ma dovrebbe essere messo a disposizione della collettività. Il detto quindi “ impara l’arte e mettila da parte” non è poi così bel visto dalla parola di Dio che invece consiglia vivamente di usare sempre tutti i “talenti” che possediamo.
 E’ di oggi la notizia che il nostro presidente del consiglio voglia creare un tesoretto per i parlamentari a cui potrebbero attingere, se la cosa andasse in porto, per piccoli interventi nelle loro realtà locali. Diciamo un” supplemento” di “talenti” che i politici avrebbero e che dovrebbero mettere a frutto per il bene della collettività. Allora pensavo che nella parabola i talenti erano proprietà del signore, in questo caso invece a pagare saremmo noi italiani, dopo tutti questi pipponi che ci hanno fatto sul taglio dei parlamentari e il risparmio che ne sarebbe conseguito. 
Ora sarò un po' pessimista, ma nella storiella di Gesù il servo inetto almeno riporta indietro in denaro che gli era stato dato in affidamento, perché ho la forte sensazione addosso che indietro qui non tornerà nulla né in forma di denaro né sotto forma di servizi , in un momento come questo poi dove tutti stringono la cinta per cercare di superare una crisi così nera. 
A proposito di nero, la parabola finisce con le parole tenebra, pianto e stridore di denti. Ma perché questo deve capitare,nella realtà, solo ai poveri e ai tartassati? Chi pagherà tutti questi debiti? Questi denari non potrebbero essere utilizzati per scopi più cogenti in questo periodo? Insomma tutti dobbiamo fare del nostro meglio per superare il momento, la casta a quanto pare no!