venerdì 27 novembre 2020

La balla del libero arbitrio...allacciate le cinture!

 

Il nostro"libero arbitrio"
(Il nostro"libero arbitrio")

Siamo o no liberi di scegliere?

Questa è una domanda che spesso ci facciamo quando parliamo di religione ma anche quando ci muoviamo in altri settori della vita. Siamo realmente noi i protagonisti delle nostre decisioni e meglio ancora, siamo noi a scegliere quello che vogliamo fare o in qualche modo siamo condizionati dall’esterno, dalle altre persone o dalla mentalità dominante? E nella sfera teologica? Siamo cioè davvero liberi?

Per me la risposta è relativamente semplice da dare. Penso proprio di no.

Per tanti secoli la chiesa cattolica ci ha spiegato che siamo creature dotate di intelletto e che possiamo usarlo per accettare o meno la volontà di Dio, che possiamo anche voltargli le spalle ma io leggendo e rileggendo la Sacra scrittura tutto questo non l’ho mai trovato e credo che neanche la chiesa abbia mai inteso questo concetto in maniera così stretta. Naturalmente il viaggio che stiamo per fare deve poi ritornare a dei principi che possano essere condivisibili nel mondo circostante, per cui salperemo dal molo della religione per attraccare alle terre emerse della società in cui viviamo.


Già dai primi passi della Bibbia si legge che l’uomo si ribella al suo Creatore in maniera evidente. Dio gli “ordina” di non mangiare dell’albero della vita e lui puntualmente trasgredisce il comando. In seguito la storia si ripete più volte in maniera diversa ma comunque con esiti per lo più uguali. Ogni volta cioè che l’uomo contravviene ad un comando assegnatogli dal creatore, lo stesso infligge al malcapitato una punizione. Ancora possiamo parlare dei comandamenti, che si chiamano appunto così, perché sono indipendenti dalla volontà dell’uomo di accettarli ed eseguirli. Inoltre a corollario di dette regole il signore dona anche delle pene espiative da eseguire per i trasgressori, fino ad arrivare, per i casi più gravi, alla morte come nel caso della bestemmia o dell’adulterio.

Occorre però fermarci un attimo nella nostra navigazione e gettata l’ancora cercare di scendere un po' in profondità per capire meglio alcuni concetti. Come mai l’uomo ha bisogno di essere corretto, anche punito se poi parliamo di libero arbitrio? Quale senso può avere un atteggiamento simile. Allontaniamoci allora per un momento dalla sacra scrittura, dalla legge ebraica per entrare in un insieme di regole a noi più familiari. Prendiamo come esempio il codice della strada e in particolare la legge sulla sicurezza che riguarda le cinture a bordo. In realtà la legge entra nell’abitacolo del veicolo e ci impone di allacciarle. Se le forze dell’ordine ci dovessero fermare con le cinture non allacciate sicuramente ci verbalizzerebbero una multa salata. Molti non comprendono ancora oggi le motivazioni che muovono lo stato a compiere simili gesti, in fondo la sicurezza riguarda soltanto noi. Fatto sta, però, che la paura della multa ci “obbliga” a proteggerci col dispositivo e in questo modo , in caso di incidente, molte volte anche ad uscire illesi da uno scontro. Tante persone possono raccontare questi fatti grazie ad un riflesso di una legge e per la paura di un eventuale provvedimento ad esso correlato. Diciamo che per i comandamenti avviene la stessa cosa, si parla di inferno, di supplizio eterno, di legge, tutte cose che esulano le nostre libere intenzioni e vanno anche queste viste in un’ottica di salvezza individuale; per raggiungere quello che chiamiamo Paradiso che altro non è che la vita in Dio, bisogna essere santi proprio perché Dio stesso è Santo. Queste regole servono per questo, per non allontanarci e cadere così in un gorgo peggiore che è quello di perdere la possibilità di una vita piena.

Tutto questo naturalmente ha il suono di una lontana campana aleatoria se non la contestualizziamo nella vita di tutti i giorni. A questo punto pensare che il libero arbitrio sia davvero possibile mi diventa davvero complicato da sostenere. Se mi trovo a percorrere una strada a senso unico e raggiungo un bivio con due cartelli che mi indicano per esempio da un lato “Bologna” e dall’altro “ Milano”, posso davvero decidere liberamente la strada da percorrere. Ma se si cartelli mi indiano da un lato “Milano” e dall’altro “STRADA INTERROTTA STRAPIOMBO DI 300 M”, allora avrò si la possibilità di accedere a quella via ma solo se ho intenzioni suicide. Per farla breve, nel secondo caso anche se all’apparenza può sembrare che la decisione possa essere presa da me, in realtà devo sottomettere la mia volontà a quella di chi ha cominciato i lavori o almeno a quella di chi ha messo quel cartello.

In ogni situazione della vita, in ogni contesto ci troviamo: politico, sociale, religioso le regole sono fatte per permettere la convivenza tra le persone e per farle comminare tutte in una stessa direzione, verso un progetto comune. Dal punto di vista religioso il motivo è abbastanza intuitivo in quanto siamo tutti immersi in un progetto di salvezza universale che implica tutti e che prescinde la volontà del singolo. Immaginate se tutti i progetti divini potessero essere messi in crisi da una singola persona che volesse decidere di fare di testa propria. L’intera umanità bloccata con le quattro frecce per colpa di uno o pochi individui ribelli. Il concetto è improponibile già nella sua formulazione. Ma anche in tutti gli altri settori la cosa non è molto diversa, quei pochi anarchici che ogni tanto si affacciano alla storia vengono presto messi a tacere perché il bene comune supera ogni diritto privato alla ribellione, per questo esistono le leggi, per questo esistono anche le punizioni espiative.


In questo periodo così cupo per tanti motivi che viviamo, i negazionisti, i “contrari a prescindere”, i complottisti non fanno altro che procurare malcontento, caos e incertezze che non approdano da nessuna parte, questa non è libertà di opinione né esercitare il libero arbitrio ma solo un vano tentativo di dare fastidio. Urge da parte di tutti un ritorno alla coerenza e alla coesione per uscire insieme al più presto da questa brutta situazione che ci ha fermati ad un angolo.

Ma il mio scopo non era fare la morale a nessuno ma solo portarvi in giro da un lato all’altro della mia mente_bislacca...

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