lunedì 28 febbraio 2022

IL RITRATTO DI DORIAN GRAY-Oscar Wilde

 I libri che il mondo chiama immorali sono quelli che gli mostrano la sua vergogna.



 Un racconto fantastico e profondo allo stesso tempo, dai risvolti psicologici interessanti.
La storia di un ragazzotto nobile anche ignavo che posa per un pittore.
Il ritratto rispecchierà perfettamente i suoi stati d' animo mutandosi eccezionalmente, invecchiando anche al posto del protagonista.
I primi avvisi di queste mutazioni saranno concomitanti ad un suo atteggiamento aspro nei confronti di una ragazza di cui è innamorato e che si risolverà con il suicidio della donna.
L' espressione amara si ritroverà sul viso del quadro misteriosamente...
Come coadiuvante di tutto, il pensiero martellante sulla vita di un dissipato baronetto  che nella storia funge da alter ego e "avvocato del diavolo"
L' evolversi della storia porta il protagonista verso la totale perdizione e a diventare bipolare: la un lato la sua vita cinica, edonisticamente egoistica e dall' altro il quadro che gli rivela la sua vera essenza più profonda, una sorta di accusa continua alla coscienza.
Il segreto porta con sé troppi delitti; dal cinismo verso gli altri agli omicidi e a una situazione psicologica senza ritorno.
Un classico sul dualismo tra l' essere e l' apparire che porta il lettore in una dimensione parallela. Il romanzo fantastico ma ambientato nel possibile( tanto che anche il protagonista si meraviglia di quello che vi accade) lo rende credibile.

Dal testo:"L’ armonia dell’ anima e del corpo, nella nostra pazzia noi li abbiamo separati"

lunedì 21 febbraio 2022

SOCRATE-Luciano De Crescenzo

 "Questo libro si sarebbe dovuto chiamare " Salutame a Socrate"...

Socrate


Inizia così questo divertente e interessante piccolo saggio sul filosofo ed è tutto un programma. Interessante e gustoso, percorre i concetti più cogenti del pensiero Socratico.

Non annoia e si legge tutto d' un fiato:

Il Simposio

La Repubblica 

Tutto interessante ma ancora di più lo sono gli ultimi dialoghi inventati dall' autore in veste moderna. Vedere i filosofi che pensano nella contemporaneità dell' età moderna è davvero divertente. L' autore immagina Socrate alle prese con l' auto e la televisione e ne esce un pensiero esilarante e profondo al tempo stesso.

Il tutto si conchiude con una beatitudine che condensa la figura storia e filosofica di Socrate:" Beati coloro che parlano, anche quando parlano troppo."


sabato 19 febbraio 2022

Così parlò Bellavista- Luciano De Crescenzo

 Un libro gustosissimo


come sempre sa fare il grande De Crescenzo.
Un vero spaccato di vita e filosofia applicato alla realtà partenopea.
Il tutto su svolge attraverso dialoghi tra persone comuni ma con un grande senso del vero. 
Il libro è diviso in due parti: i capitoli Dispari sono più intellettuali anche se "parlati" in maniera molto semplice e pittoresca dai protagonisti; quelli pari invece sono delle realtà applicate alla vita quotidiana.

Interessanti tutti i punti di vista e le spiegazioni, cominciando dalla differenza tra amore e libertà prendendo come esempi la contrapposizione tra città, tra Napoli e Milano, la prima che incarna il cuore, la seconda il lavoro e la pragmaticità.
Il cuore che si può vedere e sentire nelle trattative napoletane o l' asetticità dei prezzi fissi di Zurigo: "Il prezzo fisso a conti fatti è un privilegio che  si paga rinunziando ad un' altra fetta d' amore" dirà Bellavista, il professore filosofo.
Interessantissima la spiegazione della teoria epicurea sui desideri dell' uomo basata sull' esempio dell' impiegato ingegnere che per fare carriera trascura i piaceri che potrebbe coltivare nel tempo libero.
Ancora più affascinante la descrizione dei sentimenti che muovono l' uomo: amore, odio, libertà e potere rappresentati su un sistema di assi cartesiani dove si possono porre tutti i personaggi storici più rilevanti










e la sua evoluzione 






Nonostante sia stato scritto più di quarant'anni fa è di una contemporaneità sconcertante e tutta la morale si può sintetizzare in una frase che De Crescenzo mette in bocca al prof. Bellavista:

"La verità è che siamo proprio noi i genitori del potere. Noi stessi che con il nostro desiderio di comandare mettiamo al mondo miliardi e miliardi di molecole di potere fino a creare un mostro astratto, amorale ed immenso che si mette a vivere fuori di noi.

mercoledì 16 febbraio 2022

Green Pass...neanche Napoleone è arrivato a tanto!

Il green pass di Napoleone

 Essendo un bislacco,si sa,sono sempre alla ricerca di qualcosa di stravagante che mi faccia riflettere. Devo dire però che questa volta la politica italiana mi ha veramente impressionato. Normalmente non commento più di tanto le norme e i provvedimenti che adottano  i nostri parlamentari né tantomeno quelli del governo e questo perché se ne parla già abbastanza sui media e anche sui social.

Questa volta voglio fare un' eccezione solo perché lo spunto mi è venuto da una situazione comune, un episodio di vita normale che però mi ha fatto riflettere sull' assurdità di alcuni provvedimenti che potrei definire ( beh, si, bislacchi mi pare limitante) demenziali.

Vado in una merceria, devo dire che mi sono anche un po' mortificato sapendo che alcune attività stanno scomparendo del tutto, al mio paese ne sono rimaste in poche. Dicevo mi sono recato in merceria per acquistare un ago da maglia, niente di particolare, un piccolo oggettino di pochi grammi di metallo. All' entrata del negozio la proprietaria, tra l' altro anche abbastanza giovane, come saluto esordisce con la sua richiesta di mostrarle il green pass. Stranamente la cosa mi ha un po' sorpreso perché reputo che questo documento, che naturalmente porto sempre nel telefono, sia necessario nei luoghi dove ci sia una qualche remota possibilità di contagio, non certo in un locale con un' affluenza così limitata di avventori. La signora evidentemente avrà compreso anche attraverso la mascherina il mio curioso atteggiamento e prima che potessi parlare mi ha detto che la sua attività non era tra quelle di "primaria necessità" per le quali sia possibile evitare il controllo. Alcuni giorni fa mi è successo la stessa cosa dal barbiere ma il tutto mi era sembrato più normale visto  la molteplicità e varietà della clientela. E mentre mostravo il codice e contemporaneamente mi chiedevo  di che caspita fosse fatto questo ago da costare così tanto, manco fosse stato quello servito a Napoleone per ricucirsi i calzoni durante la battaglia di Bordino, mi è balenata in mente un' altra domanda forse più attuale e importante di quella riferita al celebre condottiero. Mi chiedevo, e continuo a chiedermi evidentemente dato che non riesco a trovare risposta: se due individui si dovessero incontrare in merceria sarebbero evidentemente in pericolo di contagio, mentre se gli stessi si dovessero  incontrare dal panettiere la cosa non risulterebbe evidentemente pericolosa. Cioè la categoria merceologica impedisce di per sé che avvenga l' infezione o la faciliti? Se acquistassi 4 Wuster sarei meno suscettibile al covid che se acquistassi due stringhe per le mie scarpe? E il mio berretto? È più pericoloso di un pugno di lenticchie?

Credo vivamente che i nostri posteri ricordando questi avvenimenti, magari studiando, se ne faranno di risate!

Non sono né complottista  né novax, ho fatto tutte le dosi, mi attengo scrupolosamente ai protocolli, ma a volte, certe cose sono davvero impossibili da giustificare. Proporrei a certi legislatori di lasciare il posto a persone più senzienti forse, che le nobili arti bucoliche hanno quanto mai bisogno di manodopera.

martedì 15 febbraio 2022

I fratelli Karamazov-, Dostoevskij

 Un romanzo sublime,



I fratelli Karamazov

Una profondità letteraria unica. A giusta ragione Dostoevskij viene definito un genio della letteratura.

La storia di tre fratelli legati dalla sfortuna di avere in comune un padre libertino e assolutamente inidoneo al suo ruolo. Varie vicissitudini si intrecciano l' un con l' altra in un crescendo di emozioni, sensazioni, incontri che portano il lettore in quell' ambiente ottocentesco della Russia di quegli anni.
Il viaggio letterario spazia dalla religione con la filosofia e il pensiero dei monaci russi al vizio mondano delle bettole di quartiere. Un articolato  ma interessante spaccato di vita, tra donne, ragazzi  di ogni tipo di carattere dei personaggi tipici della scrittura Dostoevskijana
La dissipatezza di uno dei tre fratelli porterà anche gli altri faccia a faccia con situazioni più grandi di loro, nel senso di impotenza, vittime delle situazioni che vivono.
Un avvenimento, l' omicidio del padre dei tre, li porterà a crescere, a comprendersi mentre avvolge il lettore in un giallo quasi non cercato ma che si dipana  autonomamente e successivamente condensato in maniera formidabile  nelle Arringhe degli avvocati del processo.

Un libro che non lascia mai di calamitare l' attenzione del lettore.

Consiglio vivamente.

sabato 29 gennaio 2022

Cristo la Grotta: un ricordo che ritorna

Cristo la grotta

 "Cristo la grotta"

Questa sera sono uscito di casa, deciso ad affrontare i freddo siberiano, per svolgere alcune incombenze che non potevo procrastinare oltre. Si sa, se deve pur magna'!
Gironzolando un po' in giro cercando di trovare varie scorciatoie e così rimanere meno possibile all' addiaccio mi sono imbattuto in una vecchia chiesetta, un po' fuori mano se vogliamo, ma molto carina e pittoresca. Si tratta di un piccolo locale ricavato da uno scavo nella roccia sul quale è stato piazzato un tetto spiovente. Questo luogo i nostri nonni lo chiamavano 'La grotta" proprio per la sua somiglianza ad un piccolo sepolcro dentro il quale giace già da tanti decenni un simulacro molto suggestivo di Cristo morto.
Quando ero piccolo mia madre mi ci portava spesso e io rimanevo molto suggestionato dall' ambiente, dalla statua, anche perché l' entrata è sottoposta al pavimento stradale per cui bisogna scendere alcuni gradini per entrare in chiesa e questo contribuisce ad avere una prospettiva diversa delle cose.
Quindi sono entrato, e ne ho anche approfittato per ricevere un sacramento che ogni tanto serve a rinfrescare l' anima, la mente e a farmi ritornare alla normalità di una esistenza più umile quando per qualche motivo dimentico di essere fatto di carne.
Prima di uscire mi sono avvicinato alla statua che tante volte da piccolo avevo visto dal basso. Mi ricordo che allora mia madre mi prendeva in braccio per farmi vedere anche il viso che data la mia modesta altezza di allora mi era precluso.
Rivedere dall' alto questo Cristo mi ha fatto risentire un po' bambino e mi ha ridato quella sensazione di quei tempi, quando i problemi erano solo le facezie degli infanti.
Adesso tutto è cambiato, i problemi della quotidianità sono differenti, sono proporzionati all' altezza evidentemente, ma rivedere questo' uomo, quest' immagine di amore sofferto mi fa sempre bene. Avere la sensazione di essere stato e ancora essere amato così profondamente e gratuitamente è davvero un balsamo per l' anima. Questa chiesetta è stata pensata davvero bene, i nostri avi erano dei teologi di fatto, illuminati sicuramente dallo Spirito. "Scendere per risalire" in quella grotta avviene questo devi scendere i gradini per lasciare in quel sepolcro sotterraneo la tua alterigia, la superbia, vedere un morto che ti ha amato sino all' estremo e risalire più leggero con un cuore più ampio capace di raccogliere le emozioni del passato e quelle future.
Così con questi pensieri ho rimesso in testa il mio berretto e sono uscito di nuovo al freddo pungente di questa serata invernale ma con il cuore sicuramente più caldo.

giovedì 27 gennaio 2022

Equilibri internazionali e menefreghismo felino


 Pace che il mondo irride ma che rapir non può...

Felini assonnati

Ero sul divano come al solito nelle mie serate invernali e leggevo questo inno bellissimo del Manzoni. Ci sono capitato su riflettendo sugli ultimi avvenimenti internazionali. 
Pensavo a quanto sia assurdo l' uomo in tutti i suoi atteggiamenti da squilibrato. Da due anni continuiamo a lottare contro un virus che ci richiude in casa. Abbiamo paura degli ospedali, delle terapie intensive e degli obitori e poi da un altro lato gli uomini di potere assembrano truppe di alleati, per un' eventuale guerra che potrebbe causare un' ecatombe di cadaveri di soldati pronti a darsi battaglia senza sapere bene neanche il perché. Persone addestrate ad ammazzare gli altri. Persone che diventano un numero.
Mah! Sono le assurdità del genero umano.

Così giunta l' ora della passeggiata del cane di mia suocera mi sono ricordato di questo esserino che  ogni sera, in trepidante attesa,  non vede l' ora di vedermi per poter fare i suoi bisogni. Mai nessun essere di genere femminile mi fu così devoto!
Indossato il mio berretto e le mie scarpe, sono uscito di casa con questo turbinio di pensieri, tra politici, che non trovano la quadra per trovare un presidente che accontenti i capricci di tutti, statisti che giocano a fare la guerra, e cacche di cane da evitare per i giardinetti tipo le gimcane dei pattinatori.
Davanti a un noto negozio del mio paese ho incontrato questo amico peloso dal nome fantasioso: Misino l' hanno chiamato!:) L'ho trovato così, spaparanzato sui cuscini assolutamente incurante del covid, delle elezioni presidenziali, degli equilibri geopolitici e guerrafondai. Lui vive così; si fida di chi lo ha accolto e gli dá da mangiare.
Ho voluto fermare questo momento in questo scatto perché dovremmo davvero imparare dai felini: vivono nel presente, si fidano della vita, non si interessano di popoli, di nazioni, loro vivono senza combattere e quando lo fanno, per motivi anche territoriali, lo fanno in maniera personale rischiando la propria pelliccia e non quella di altri gatti a loro sconosciuti. Solo il genere umano può essere così stupido.
E con questi pensieri sono ritornato a casa, sul mio divano a vedere il Tg1 e il grottesco girotondo dei politici italiani pur sapendo di essere preso in giro da tutta questa pantomima che stanno recitando.