mercoledì 18 novembre 2020

La gratitudine: spina dorsale della vitalità

Ogni mattina appena sveglio eseguo sempre un rito:

appoggio i piedi nudi a terra e percepisco la differenza di calore che c’è tra il pavimento, freddo e inerte e il mio corpo caldo e vivo. Dopo di questo ripeto più volte la parola “GRAZIE”.

Lo trovo un rito propiziatorio necessario. Non è così scontato esserci. Non è così scontato respirare ancora. Se ci facciamo caso la nostra vita si mantiene su equilibri molto fragili. Il battito cardiaco, il respiro, le varie, minuscole, elettricità che attraversano il sistema nervoso, tutte queste cose ci consentono di esistere qui in questo momento, di esserci, di essere situati in un preciso momento storico. Eppure tutto questo è così instabile che bastano pochi minuti di cattivo funzionamento per compromettere seriamente tutto il sistema.

Incominciare la giornata con un senso di gratitudine è il minimo che possiamo fare. Ci sono tante e tante cose di cui ci lamentiamo continuamente, ma raramente pensiamo a quello che il Creato ci offre ogni giorno, le emozioni che ci arrivano, i brividi che attraversano la schiena e ci fanno sentire vivi e importanti. In oriente dicono che la colonna vertebrale si comporti in noi come un’antenna che ci collega con gli altri e con il cosmo. Questa specie di “ripetitore” ci permette di rimanere in contatto con tutti gli esseri viventi e quanto più è eretta verso l’alto tanto più il suo segnale è potente ed efficace. Riceviamo e trasmettiamo emozioni, sensazioni, sentimenti e se impariamo ad essere grati nelle piccole cose, non potremo che essere dei veicoli di positività.

In questo periodo, più che mai, abbiamo bisogno di essere positivi per aiutare gli altri e aiutarci a superare i momenti più tristi di solitudine.

Ringraziamo Dio, la Natura, il prossimo quindi, ringraziamo sempre per connetterci in una rete comune di positività. In fondo ricordiamoci che non abbiamo nessun merito per essere qui e sono anche fortemente persuaso che non possa essere un caso la vita di ognuno di noi, non un accidente casuale nei movimenti della natura, ma persone fortemente volute con un compito da svolgere e con il privilegio di poter godere di tutto quello che ci circonda.

lunedì 16 novembre 2020

Un virus diabolico

 


Ora lo so,


 mi giudicherete un vecchio bigotto, antiquato e anche anacronistico,

ma non posso fare a meno di pensare a tutta questa situazione prescindendo dalla

mia educazione cattolica. Questo strano virus ha in sé una matrice indubbiamente

diabolica. La parola diavolo deriva da “ diabballo” ovvero colui che divide. Questo

strano virus ci ha messo nelle condizioni di allontanarci gli uni dagli altri, creando

una distanza che impedisce di vivere liberamente le relazioni tra persone. Da un

punto di vista religioso, non può che essere così, la mente che lo ha fabbricato deve

per forza essere di natura maligna. Del resto i risultati sono perfettamente evidenti:

distacco,paura, povertà dolore , morte e se questi sono i frutti…

Se tutta questa situazione ci sembra così tenebrosa però, bisogna anche dire che ci

sta facendo riscoprire un senso di speranza che forse avevamo riposto in un cassetto

e che adesso è il momento di riprendere. Tutta questa situazione non può essere

affrontata con un insieme di leggi né tanto meno con sanzioni pecuniarie. Il problema

è molto più serio e riguarda la coscienza di ognuno di noi. Se pure inevitabilmente

necessario il distanziamento sociale non è sufficiente e non può essere la sola

alternativa a tutta questa situazione. Distanziamento non vuol dire distacco, anzi, è

proprio in questo periodo che bisogna riscoprire il concetto di comunione. Ci sono

molti modi per essere vicini o meglio “ accanto” tra di noi. La parola yoga per

esempio che significa unione ci dà un primo sommario indizio di quello che voglio

dire. Ma ancora meglio, perché non usare un termine molto familiare a noi cattolici:

la parola “Comunione” ci riporta ad una responsabilità che abbiamo gli uni per gli

altri. Se non possiamo stare vicini fisicamente possiamo però farlo spiritualmente i sostenendoci a vicenda sia con la preghiera, sia con comportamenti di prossimità nelle piccole o grandi faccende di tutti i giorni.

Per farla breve ricordare i misteri del Rosario nella meditazione ci farà ritornare vicini tra noi per essere più solidali nella praticità di tutti giorni.

Se vogliamo vincere questa battaglia nella nostra vita dobbiamo utilizzare le armi giuste da un lato il distanziamento, le mascherine, l’igiene, ma dall’ altro recuperare la nostra appartenenza a Colui che solo può contrastare questo male e il Male in generale da cui sicuramente scaturisce.

Come dire: La Corona del Rosario è l’unica arma contro il corona pestilenziale che ci sta affliggendo. Questa può essere davvero un’opportunità peer riccoprirci figlie fratelli ritornando a Cristo alla Sua potestà e alla sua “Corona” di gloria.

domenica 15 novembre 2020

I "talenti" dei politici italiani

Oggi parliamo dei talenti,
bellissima la parabola del padrone che lascia i suoi averi a tre amministratori e uno di essi al suo ritorno si dimostra inconcludente, ridando indietro la somma che aveva avuto senza interessi. Naturalmente il concetto di base è semplice: ognuno di noi in questa vita deve mettere a frutto i suoi doni. Quello che sappiamo fare non dovrebbe essere lasciato lì in un cassetto ad arruginire, ma dovrebbe essere messo a disposizione della collettività. Il detto quindi “ impara l’arte e mettila da parte” non è poi così bel visto dalla parola di Dio che invece consiglia vivamente di usare sempre tutti i “talenti” che possediamo.
 E’ di oggi la notizia che il nostro presidente del consiglio voglia creare un tesoretto per i parlamentari a cui potrebbero attingere, se la cosa andasse in porto, per piccoli interventi nelle loro realtà locali. Diciamo un” supplemento” di “talenti” che i politici avrebbero e che dovrebbero mettere a frutto per il bene della collettività. Allora pensavo che nella parabola i talenti erano proprietà del signore, in questo caso invece a pagare saremmo noi italiani, dopo tutti questi pipponi che ci hanno fatto sul taglio dei parlamentari e il risparmio che ne sarebbe conseguito. 
Ora sarò un po' pessimista, ma nella storiella di Gesù il servo inetto almeno riporta indietro in denaro che gli era stato dato in affidamento, perché ho la forte sensazione addosso che indietro qui non tornerà nulla né in forma di denaro né sotto forma di servizi , in un momento come questo poi dove tutti stringono la cinta per cercare di superare una crisi così nera. 
A proposito di nero, la parabola finisce con le parole tenebra, pianto e stridore di denti. Ma perché questo deve capitare,nella realtà, solo ai poveri e ai tartassati? Chi pagherà tutti questi debiti? Questi denari non potrebbero essere utilizzati per scopi più cogenti in questo periodo? Insomma tutti dobbiamo fare del nostro meglio per superare il momento, la casta a quanto pare no!

sabato 14 novembre 2020

Il vaccino? Ce lo daranno i marziani?


Foto di Enrique Meseguer da Pixabay


 A volte mi pare proprio che l'umanità si diriga verso la follia, continuiamo a fare cose senza senso.

Persone ammalate, ospedali al collasso, posti di lavoro irrimediabilmente persi con una povertà economica che dilaga in tutto il mondo e cosa facciamo noi ? Stiamo ancora studiando la maniera per raggiungere Marte. Ora lo so che posso sembrare qualunquista ma è di questi giorni la notizia della scoperta del vaccino ma anche del fatto che le dosi non potranno essere sufficienti per garantire l’immunità per tutti o almeno non per il momento.

Ora mi chiedo che cosa, in questo momento, possa importarci di esplorare Marte o la Luna o qualsiasi parte dell’universo se non riusciamo neanche a salvaguardare la salute dei più anziani e dei più deboli. Che cosa ci potrà mai essere di così interessante là fuori? vogliono vedere se davvero non ci siano le condizioni di vita laggiù? E un bel chissenefrega no?

Si potrebbero stornare tutte quelle risorse per la produzione dei vaccini e salvare molte più vite.

Ma noi no, gli umani sono così, del tutto illogici: ci auguriamo la pace e spendiamo patrimoni per armarci; cerchiamo cure alle malattie e invece di finanziare la ricerca cerchiamo cavolate su altri pianeti che non potranno mai essere abitati.

Da decenni gli ufologi dicono che i marziani sono qui in mezzo noi e noi vorremmo trovarli lassù?

Io non credo che loro siano davvero qui, se pure lo fossero stati tempo fa, dopo aver visto i nostri atteggiamenti se ne saranno scappati via bollandoci come un pianeta d’ insensati,


mercoledì 11 novembre 2020

Il Vaticano; questo misterioso sconosciuto

 


Oramai credo di non avere più punti di riferimenti certi.

In putto questo pandemonio che sta creando il virus, ognuno dice la sua o copia-incolla parole di altri, una sorta di taglio e cucito verbale, ideologico che spesso diventa inutile se non addirittura dannoso.

Adesso anche il Papa ci si mette!

Certo dopo aver conosciuto Giovanni Paolo II e Benedetto XVI ogni alternativa sembra non reggere il confronto, però a volte davvero mi pare di perdere l'orientamento in tutto il fiume di parole a cui siamo sottoposti.

Ma veniamo ai fatti:

alcuni giorni fa una notizia scuote tutta l'opinione pubblica, Papa Francesco, pare abbia fatto delle affermazioni molto interessanti, in una intervista, sulle unioni civili tra persone dello stesso sesso.

Naturalmente non mi soffermerò sul fatto in se che ormai è stato "ricucinato"in tutte le salse, perchè quello che mi interessa  è un altro aspetto della vicenda.

Papa Francesco pare si fosse dichiarato favorevole alla cosa scatenando, da un lato una grade approvazione, mentre dal lato dei cattolici più ortodossi, un grande malcontento.

Dopo qualche giorno però arriva la smentita. Il Papa non avrebbe detto quelle parole che invece gli sarebbero state messe in bocca con un particolare lavoro di taglia e cuci da parte di una certa stampa.

Il problema in realtà non sarebbe neanche questo, infatti può capitare, succede e non sarebbe neanche la prima volta.

Il problema invece è che non è stato il Papa a smentire ma il "Vaticano".

Allora mi sono chiesto cosa volesse dire questa cosa. Infatti se Francesco é il capo del Vaticano, la smentita arriva da lui e quindi perchè non farla direttamente in prima persona per esempio all'Angelus, spiegando la sua estraneità? Perchè utilizzare questa entità astratta chiamata Vaticano. Una cosa questa che lascia interpretare un certa ambiguità  quasi complottistica di chi è vicino al Santo Padre.

Io non credo in questo ma in questo periodo di insicurezza, di cose dette e poi negate, di complottisti, di tanta gente che semina solo dubbio e incertezza un pò di chiarezza almeno dalla Chiesa io la vorrei. Insomma se è vero che lui non ha detto quelle cose fatecelo sapere in maniera chiara . Le cose chiare sono le più semplici e tolgono ogni dubbio,  anche perchè l' argomento è davvero importante e interessante,quui si parla di un cambio di rotta epocale nel modo della Chiesa e della sua dottrina.



martedì 10 novembre 2020

Ritorno a scrivere

 Eccoci qui,

ripartiamo da li dove eravamo rimasti: dai pensieri assiepati in una  mente un poco più invecchiata ma rimasta comunque bislacca e fuori dal coro e speriamo che lo resti ancora molto a lungo.

Cosa volete che vi dica! Sono rimasto ai miei tempi io! Non mi convincono tante nuove idee che circolano tra gli umani (troppo poco umani a volte). Preferisco rimanere nelle mie convinzioni, nei miei pensieri, nel mio passato. Non riesco proprio a barcamenarmi tra tutti questi no global, no vax, no maschere...troppi no, troppi contrasti. Tutti con la paura addosso che ci stiano complottando alle spalle, che ci mentano per chissà quale oscuro motivo, forse economico, forse di potere. Vorrei una vita, una società, una umanità più tranquilla e pacata. Comunque adesso sono qui tra le righe di questo blog, soltanto un pochino ingrigito sulle tempie, ma con ancora addosso la voglia di sorridere e tra il serio e il giocoso far pensare  qualcuno., forse un vagabondo che distrattamente possa passare di qui, o forse solo me stesso.

Ricomincio in un periodo oscuro della società e del pianeta intero, nel bel mezzo di una strana pandemia che ci ha colpiti tutti tra capo e collo senza avvisare e se da un lato ci sgomenta dall'altro ci mostra la nostra fragilità e impotenza. E' incredibile come l' uomo cosi grande e grosso, capace di guerre devastanti, capace di studiare il modo per andare su pianeti lontani ed inospitali sia stato piegato e fatto


genuflettere da un essere cosi piccolo e insignificante.

E' il momento per tutti di cominciare a riflettere e per me è il momento di ritornare a indossare il mio berretto.



giovedì 12 gennaio 2017

COMPLIMENTI

Questa sera mi è venuta in mente
la storia dei dieci lebbrosi guariti da Gesù.
Dieci persone che avevano bisogno di Lui,
che vennero esauditi.
Solo uno di loro tornò indietro a ringraziare.
Io...speriamo che me la cavo!
Ci mettiamo il cuore in tutto quello che facciamo
ma non basta. L' aiuto però ci viene sempre,
palese o nascosto c'è!
Eppure sempre meno a ringraziare..
Tutto ci è dovuto forse?
Il più grande augurio è quello di capire
che siamo solo molto molto piccoli!
Tutto il resto è millanteria!